
È importante instaurare una corretta relazione con una persona malata di Alzheimer per aiutarlo a vivere meglio e facilitare anche la nostra vita da caregiver. Un breve vademecum con alcuni consigli per gestire il rapporto nella maniera migliore possibile
Le persone che soffrono di Alzheimer o altre forme di demenza non sono perfettamente consapevoli delle proprie sensazioni e dei propri bisogni, delle necessità e spesso non riescono a comunicarle ed esprimerle ai propri caregiver. Anche questa incapacità comunicativa può essere l’origine di comportamenti, ai nostri occhi, “strani”. Abbiamo parlato dei disturbi comportamentali più frequenti e di come affrontarli uno a uno, per cercare di comprenderne le cause e limitarli. In generale, però, per instaurare un rapporto positivo, valgono dei consigli utili e universali che abbiamo riassunto in questo breve elenco.
Corretta relazione con una persona malata di Alzheimer: cosa fare
- Non perdiamo mai la pazienza e manteniamo la calma, anche e soprattutto quando il nostro malato mostra nervosismo e irrequietezza.
- Se qualche stimolo esterno rende il nostro caro aggressivo o particolarmente agitato, cerchiamo di distrarre il malato, proponendo un’attività da fare o chiedendogli di accompagnarci in qualche luogo.
- Le persone malate di Alzheimer possono avere difficoltà anche nel riconoscere e gestire le proprie emozioni e, anzi, potrebbero esserne quasi spaventati. Siamo noi, con il nostro atteggiamento, le nostre parole, i nostri gesti e il tono della voce, che dobbiamo trasmettere serenità e calma.
- Per questo è inutile e anzi nocivo un atteggiamento impositivo: niente comandi né richieste dirette. Molto meglio rivolgersi sempre proponendo le cose con calma e, alle volte, sottoforma di domanda.
- E proprio a proposito di voce, dobbiamo tenere a mente, quando ci rivolgiamo ai nostri cari affetti da demenza, di usare un tono di voce calmo e mai troppo forte. Dobbiamo scandire ogni parola e cercare di formulare frasi semplici e non troppo lunghe, per evitare che perdano il filo del discorso.
- Ripetere i concetti, anche quelli più semplici, può essere di grande aiuto per le persone malate di Alzheimer.
- Fondamentale per instaurare una corretta relazione con una persona malata di Alzheimer è mettersi di fronte, alla stessa altezza, quindi se è seduta, sarebbe meglio che ci sedessimo anche noi. Lo stesso vale anche se e quando aiutassimo le persone a mangiare.
- A questo, possiamo aggiungere, purché non dia fastidio alla persona, anche un contatto fisico: possiamo stringere una mano, passare un braccio attorno al collo, fare una carezza o anche solo appoggiare una mano su una spalla o la gamba. Un piccolo gesto di questo tipo può fare molto, non facendola sentire sola.
- Rispettiamo i tempi delle persone che stiamo assistendo, senza mettere fretta e senza aspettarci che tutto avvenga velocemente.