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La mancanza di giudizio nell’Alzheimer

By Aprile 26, 2019Alzheimer
mancanza di giudizio nell'alzheimer

È tra i sintomi che più modificano il malato ai nostri occhi, perché la mancanza di giudizio nell’Alzheimer porta le persone, per esempio, a trascurare l’igiene personale, a curarsi e può causare un attaccamento patologico nei confronti di chi si prende cura di loro. Ecco, come affrontarla.

 

Con il progredire della malattia, nella fase medio-avanzata, una persona affetta da Alzheimer o altre forme di demenza perde la capacità di svolgere alcune attività quotidiane, anche quelle che sono sempre state automatiche, non riuscendo a stabilire l’ordine in cui vanno fatte e, spesso, non sentendone la necessità. La mancanza di giudizio è uno dei sintomi dell’Alzheimer che può avere maggiori ricadute su chi assiste il malato.

Questa perdita di giudizio può riguardare il cibo – i malati possono cioè dimenticarsi di mangiare o non volerlo fare una volta seduti a tavola perché convinti di averlo appena fatto o, al contrario, potrebbero chiedere “quando si mangia?” subito dopo aver concluso un pasto – ma può riguardare anche l’igiene personale, che viene sempre più trascurata e può essere un elemento particolarmente difficile da gestire. Non tutte le facoltà sono colpite contemporaneamente e allo stesso modo e la forma fisica del malato varia di giorno in giorno, quindi chi lo assiste deve adattarsi di volta in volta.

Ecco i diversi modi in cui la mancanza di giudizio può interferire con l’igiene personale:

  • il malato non si lava più o lo fa solo parzialmente, ma è convinto di farlo come sempre;
  • il malato fa fatica a seguire un ordine logico nello svolgimento delle attività;
  • con il passare del tempo, le difficoltà di comunicazione complicano la sua capacità di far comprendere i suoi bisogni;
  • il malato perde la capacità di fare cose pratiche e di riconoscere gli oggetti.

Intervenire per sopperire alla mancanza di giudizio dei malati di Alzheimer è necessario. Ma come farlo?

Rispettare il bisogno di privacy

L’igiene personale è un momento intimo e perciò potrebbe provare imbarazzo nell’essere aiutato a fare il bagno e a lavarsi. Più facile è accettarlo in strutture ospedaliere.

Se il malato è ancora in grado di lavarsi da solo, bisognerebbe lasciarlo fare, magari togliendo la chiave della porta, così che non rischi di rimanere chiuso dentro e poter intervenire in modo tempestivo se succedesse qualcosa.

In ogni caso, chiedete se potete aiutarlo, ma una volta che avrà accettato l’aiuto, incoraggiatelo a fare da solo il più possibile.

Dare sicurezza

Spesso il momento del bagno può mettere paura nei malati di Alzheimer: la mancanza di giudizio può far avere percezioni distorte della temperatura e della profondità dell’acqua.

È bene preparare l’acqua del bagno alla temperatura che la persona preferisce e si può usare un tappetino antiscivolo colorato sul fondo della vasca da bagno per aiutare l’orientamento spazio temporale.

Rispettare le abitudini

Se una persona era abituata a fare la doccia, sarebbe meglio continuare a farlo lavarlo in questa modalità, anziché con il bagno. Lo stesso vale per il momento della giornata: se una persona ha sempre fatto la doccia la mattina non è consigliabile spostare questa attività in un altro momento della giornata. Sia per non aumentare il livello di disorientamento sia per evitare di creare stress.

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