
Anche nelle fasi più avanzate della malattia, non dobbiamo mai smettere di comunicare con i nostri malati. Anzi, dobbiamo sfruttare il grande potere delle parole (e anche dei gesti) come strumento terapeutico. Ecco, i suggerimenti che possiamo seguire per approcciarci ai nostri familiari
Abbiamo parlato più volte dell’approccio capacitante da utilizzare con le persone malate di Alzheimer, ossia quell’atteggiamento da assumere quando ci rivolgiamo a loro, per comunicare nella maniera migliore. Questo permette a noi di non rinunciare ad ascoltare e parlare e a evitare che la relazione con il nostro caro si incrini, a causa di litigi e incomprensioni. Le nostre parole sono infatti capaci di agire come terapia: ovviamente i benefici di questo approccio non arrivano per tutti allo stesso momento perché ciascuno ha i propri tempi, ma i risultati prima o poi arrivano. L’approccio capacitante è infatti molto utile per prevenire e gestire i disturbi psicologici e comportamentali tipici delle demenze.
I 12 passi da seguire per comunicare con un parente malato di Alzheimer
Queste che seguono non sono regole assolute, ma è consigliabile seguirle giorno per giorno, per facilitare l’emergere della parola e delle competenze e per favorire il benessere della persona malata e dei suoi caregiver.
- Non fare domande
- Non correggere e non completare le frasi
- Non interrompere
- Ascoltare e concentrarsi sulle parole espresse. Quindi rispettare il silenzio e la lentezza
- Accompagnare il parente malato di Alzheimer con le parole nel suo “mondo possibile”
- Rispondere alle domande
- Comunicare anche con i gesti e con il tono della voce
- Riconoscere le emozioni: avvistarle, nominarle, legittimarle, restituirle con le nostre parole
- Rispondere alle richieste: accettare la contrattazione, prendere in considerazione le scelte, anche quando sappiamo che non le potremo assecondare
- Accettare che il soggetto faccia quello che fa, così come lo fa, e dica quello che dice, così come lo dice
- Accettare la malattia e il malato, comprese le sue stranezze; riconoscere di aver bisogno di aiuto e lasciarsi aiutare
- Occuparsi del proprio benessere
La persona malata di Alzheimer si rende conto delle proprie difficoltà nel trovare all’interno della sua memoria le parole e le informazioni utili per formulare una risposta o una frase corretta. Per questo è utile provare a concentrarsi sulla valorizzazione delle parole che il soggetto ha espresso e tentare di accompagnarlo o di entrare nel suo mondo anziché correggerlo. Così facendo favoriamo la produzione lessicale e di pensiero.