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I 12 passi per comunicare con un parente malato di Alzheimer

By Marzo 25, 2022Alzheimer
comunicare con un parente malato di Alzheimer

Anche nelle fasi più avanzate della malattia, non dobbiamo mai smettere di comunicare con i nostri malati. Anzi, dobbiamo sfruttare il grande potere delle parole (e anche dei gesti) come strumento terapeutico. Ecco, i suggerimenti che possiamo seguire per approcciarci ai nostri familiari

 

Abbiamo parlato più volte dell’approccio capacitante da utilizzare con le persone malate di Alzheimer, ossia quell’atteggiamento da assumere quando ci rivolgiamo a loro, per comunicare nella maniera migliore. Questo permette a noi di non rinunciare ad ascoltare e parlare e a evitare che la relazione con il nostro caro si incrini, a causa di litigi e incomprensioni. Le nostre parole sono infatti capaci di agire come terapia: ovviamente i benefici di questo approccio non arrivano per tutti allo stesso momento perché ciascuno ha i propri tempi, ma i risultati prima o poi arrivano. L’approccio capacitante è infatti molto utile per prevenire e gestire i disturbi psicologici e comportamentali tipici delle demenze.

I 12 passi da seguire per comunicare con un parente malato di Alzheimer

Queste che seguono non sono regole assolute, ma è consigliabile seguirle giorno per giorno, per facilitare l’emergere della parola e delle competenze e per favorire il benessere della persona malata e dei suoi caregiver.

  1. Non fare domande
  2. Non correggere e non completare le frasi
  3. Non interrompere
  4. Ascoltare e concentrarsi sulle parole espresse. Quindi rispettare il silenzio e la lentezza
  5. Accompagnare il parente malato di Alzheimer con le parole nel suo “mondo possibile”
  6. Rispondere alle domande
  7. Comunicare anche con i gesti e con il tono della voce
  8. Riconoscere le emozioni: avvistarle, nominarle, legittimarle, restituirle con le nostre parole
  9. Rispondere alle richieste: accettare la contrattazione, prendere in considerazione le scelte, anche quando sappiamo che non le potremo assecondare
  10. Accettare che il soggetto faccia quello che fa, così come lo fa, e dica quello che dice, così come lo dice
  11. Accettare la malattia e il malato, comprese le sue stranezze; riconoscere di aver bisogno di aiuto e lasciarsi aiutare
  12. Occuparsi del proprio benessere

La persona malata di Alzheimer si rende conto delle proprie difficoltà nel trovare all’interno della sua memoria le parole e le informazioni utili per formulare una risposta o una frase corretta. Per questo è utile provare a concentrarsi sulla valorizzazione delle parole che il soggetto ha espresso e tentare di accompagnarlo o di entrare nel suo mondo anziché correggerlo. Così facendo favoriamo la produzione lessicale e di pensiero.

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