
Negli stadi iniziali il malato inizia a perdere la memoria, può avere problemi di concentrazione e fatica sempre di più a svolgere attività quotidiane.
Nonostante ogni malato possa manifestare diversamente i sintomi dell’Alzheimer e nonostante il decorso della malattia non sia sempre uguale, in genere si parla di tre fasi che sono accomunate da alcuni sintomi: iniziale, intermedio e avanzato.
La fase iniziale è per certi versi la più complicata per chi si prende cura di una persona malata di Alzheimer, perché oltre a dover gestire questioni pratiche, dovendo gestire la graduale perdita di facoltà cognitive, emotivamente si tratta di un periodo molto complesso da affrontare perché ci si potrebbe trovare di fronte a una persona “diversa” da quella conosciuta. Per questo è fondamentale rivolgersi a un medico e a persone competenti che possono indicare il modo migliore per curare una persona affetta da Alzheimer. Conoscere la malattia e le sue fasi è il primo passo per affrontarla il più preparati possibile, cercando per quanto possibile di pianificare l’assistenza.
Prima dei veri e propri sintomi, una persona potrebbe avere dei vuoti di memoria, dimenticando la posizione di oggetti di uso quotidiano o dettagli di avvenimenti recenti, ma questo non basta per diagnosticare l’Alzheimer.
D’altra parte se ci accorgiamo che il nostro caro vive spesso momenti di disorientamento, perdita di memoria e fatica a rimanere concentrato, dovremmo allora prenotare un’accurata visita medica.
I sintomi più comuni nella fase iniziale dell’Alzheimer sono:
- perdita della memoria dei fatti recenti;
- difficoltà nello scegliere le parole giuste e a ricordare i nomi delle persone appena conosciute;
- perdita dell’orientamento;
- difficoltà nello svolgere azioni normali e quotidiane (come il pagamento delle bollette) e a programmare (per esempio cene);
- problemi a trovare oggetti di uso quotidiano;
- confusione nella ricostruzione della propria storia di vita;
- sbalzi d’umore;
- allucinazioni.
Il decorso della malattia, come si diceva, è diverso da persona a persona e non tutti manifestano tutti i sintomi sopra elencati o lo fanno nello stesso modo. Infine, tra le difficoltà più difficili da gestire nella fase iniziale dell’Alzheimer (che in media dura tra i 2 e i 7 anni) vi è la consapevolezza del malato delle proprie difficoltà e della perdita delle sue facoltà cognitive che potrebbero portarlo a diventare ansioso o potrebbe sfociare in depressione.