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Estate e Alzheimer, come comportarsi e quali attività svolgere

By Luglio 16, 2021Alzheimer
Estate e Alzheimer

L’estate, con il caldo, le ferie e il blocco o la modifica di alcuni servizi, può risultare un periodo più difficile degli altri per le persone malate di Alzheimer e per chi se ne prende cura. La Federazione Alzheimer Italia ha allora stilato alcuni consigli da seguire per vivere e convivere meglio con questa malattia.

 

Attività all’aria aperta in estate? Sì, con attenzione. Specialmente dopo un anno di limitazioni nella vita all’esterno, oggi grazie ai vaccini e alla stagione calda, possiamo tornare a far recuperare la mobilità e la socialità ai nostri malati. Ed è importante farlo perché l’estate potrebbe invece essere una stagione difficile per chi soffre di Alzheimer che può abbassare la qualità della vita e rendere le cose un po’ più complicate. Ecco allora qualche suggerimento per vivere bene la bella stagione con i nostri cari.

Estate e Alzheimer: 3 attività da svolgere all’aria aperta

  • Camminare
    Quando fa meno caldo, meglio nelle prime ore della mattina, si può uscire per fare una passeggiata intorno a casa, al parco o in giardino se ne si ha uno.
  • Stimolazione cognitiva
    Invece di uscire a camminare, si può andare in giardino o al parco per osservare – da seduti – cosa succede intorno. Si può provare a stimolare i nostri cari, indicandogli i fiori, le persone, gli animali; facendogli notare rumori e odori. Un’attività che può essere piacevole da svolgere, dove è possibile, è il giardinaggio. Anche in questo caso è da svolgere esclusivamente nelle ore meno calde e se c’è sole facendo indossare un cappello.
  • Attività ricreative
    In base ai gusti delle persone che curiamo, alla loro storia e al livello di gravità della loro forma di demenza, potremmo proporre attività come andare al bar a prendere un caffè o sedersi per mangiare un gelato. In estate sono molte le manifestazioni e gli eventi all’aperto: se non sono affollati, assistere a un concerto o a uno spettacolo teatrale può essere stimolante. Si può anche pensare di andare in un museo o in chiesa, se il nostro malato sopporta bene la presenza di altre persone e può stare in piedi per un po’ di tempo.

Le possibilità sono tante, ma come sempre dobbiamo tenere presenti alcune cose, fare delle considerazioni, confrontandoci se è necessario con il nostro medico o altre figure professionali. In base al carattere e alla storia dei nostri malati dobbiamo individuare le attività più adatte, senza stravolgere la loro routine quotidiana che potrebbe essere controproducente. I fattori da tenere in considerazione sono:

la storia personale, vale a dire abitudini, interessi e passioni anteriori della diagnosi, sapendo che può anche succedere che attività amate diventino insopportabili e viceversa. Bisogna provare ed essere pronti a cambiare;

personalità, ossia le caratteristiche caratteriali antecedenti all’esordio della malattia;

stato fisico. Non possiamo, per esempio pensare di accompagnare il nostro caro in un museo se ha limitata autonomia in piedi o fuori da casa. Bisogna sempre avere in mente le reali capacità.

stato cognitivo-comportamentale. Serve valutare come un malato di Alzheimer potrà reagire in un certo ambiente e a certe stimolazioni prima di intraprendere qualsiasi nuova attività.

ambiente: compito del familiare caregiver è fare un’attenta analisi dell’ambiente esterno, individuando luoghi di interesse, valutando eventuali barriere architettoniche e prediligendo percorsi con panchine o sedie e la presenza di aree coperte in caso di pioggia o forte sole.

In estate stare all’aria aperta e cambiare ambiente o attività può essere una buona idea per le persone malate di Alzheimer perché possono stimolare i sensi e riattivare bei ricordi, infondendo un senso di incoraggiamento e fiducia in se stessi. Inoltre muoversi fa sempre bene. Ma accanto ai benefici il caregiver deve tenere conto anche dei rischi che si corrono, proponendo cose nuove, che potrebbero essere troppo impegnative o poco gradite.

La cosa migliore da fare è chiedere il parere al nostro medico, per valutare insieme tutte le possibilità e quelle più indicate per i nostri malati di Alzheimer.

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