
Con il decorrere della malattia, le persone affette da Alzheimer potrebbero non volere più mangiare. Mantenere un clima positivo, condividere i pasti e offrire piccole porzioni dei cibi preferiti rappresentano alcune utili strategie per favorire l’alimentazione
Ancora una volta, per chi ha avuto a che fare con figli o bambini piccoli, può risultare chiarificatore fare un parallelismo fra bambini che iniziano a mangiare e anziani con Alzheimer o demenza senile che non vogliono più mangiare. In entrambi i casi infatti creare o ricreare un rapporto positivo con il cibo è fondamentale e garbo e pazienza si rivelano alleati insostituibili. Ecco alcuni suggerimenti pratici per raggiungere il nostro obiettivo.
La condivisione dei pasti
Condividere i pasti è sicuramente un’ottima abitudine, la persona vedendoci mangiare ed elogiare il cibo sarà più spronata ad assumerlo. Sottolineate dunque la bontà dell’alimento e prima di iniziare il pasto sorridete, per trasmettere positività e legare al momento del pasto sensazioni positive. Mantenere una bella atmosfera è importante e la conversazione potrebbe aiutare a garantire un senso di convivialità, al contempo però può essere difficoltoso per il malato di Alzheimer parlare e mangiare, raccontate dunque voi qualcosa o, se percepite che parlare distrae il paziente dall’alimentazione, state pure in silenzio. Sarà comunque prezioso fare qualche semplice apprezzamento sul cibo e mantenendo il contatto visivo per garantire un clima positivo.
La mise en place
Anche l’occhio vuole la sua parte, così come per i bambini può essere più allettante mangiare in un piatto colorato, lo stesso può valere per gli anziani. Con il decorrere della malattia alimentarsi con le posate può risultare complicato, via libera dunque al finger food e a ricette che si prestano per essere mangiate con le mani.
La scelta delle ricette
Cercate di proporre i piatti preferiti della persona, le ricette che ha amato di più durante la sua vita risulteranno sicuramente più attraenti, prediligete inoltre piatti gustosi, in modo che il momento del pasto sia vissuto con soddisfazione. Le preparazioni devono essere facili da deglutire, in modo da non creare difficoltà. Se il malato vi suggerisce cosa desidera mangiare provate a seguire le sue indicazioni. Può essere di aiuto anche offrire una piccola dose delle bevande alcoliche preferite mezzora prima del momento del pasto.
Piccole porzioni e più pasti al giorno
Prediligete piccole porzioni e magari aumentate i momenti dedicati a uno spuntino durante l’arco della giornata. Anche l’assunzione di liquidi può avvenire attraverso piccole e più frequenti somministrazioni. Non forzate il paziente, la sensazione della fame non causa stress nei soggetti con demenza avanzata così come avviene per i malati terminali. È dunque più importante far sentire la persona a proprio agio e premettergli di alimentarsi e assumere liquidi quando più lo desidera.