
Ridurre i pisolini diurni, proporre attività sportive, garantire il giusto comfort e offrire qualcosa di caldo da bere sono alcuni consigli che possono migliorare la qualità del sonno del malato
Capita a volte che persone affette da Alzheimer non riescano a dormire la notte. Fastidiosi per chiunque ne soffra, i disturbi del sonno e l’insonnia possono rivelarsi anche pericolosi quando riguardano i malati, senza contare le ripercussioni sul sonno del caregiver che, preoccupato e in stato di allarme, non riuscirà a godere appieno del sonno ristoratore di cui invece tanto avrebbe bisogno.
Cosa fare quando un malato di Alzheimer non dorme
Deambulazione notturna
Se il malato si sveglia di notte e si alza dal letto, al buio, può rischiare più facilmente di inciampare o anche provare ad allontanarsi senza che nessuno se ne accorga. Per ovviare a questi problemi possiamo seguire alcuni piccoli consigli: non lasciamo oggetti in giro sui quali si potrebbe inciampare (ottima regola anche durante il giorno); chiudiamo sempre la porta a chiave e non lasciamola inserita nella serratura; se non disturba lasciamo accesa una piccola luce da notte. Quest’ultima è utile anche per ridurre la paura in caso di incubi notturni. È inoltre bene chiudere a chiave anche la porta della cucina o di ambienti che potrebbero contenere pericoli per il malato e, in presenza di scale, installare cancelletti da interno che impediscano il passaggio.
Lasciare accesa una piccola luce
Come dicevamo la luce può essere di aiuto sia perché percepita come rassicurante, sia perché garantisce visibilità in caso di spostamenti. Oltre che in camera, può essere indicato lasciare una piccola luce accesa anche in bagno o in altri ambienti della casa che decidiamo di rendere accessibili al malato in caso di risvegli. È bene che le luci scelte non siano troppo forti: molti malati perdono infatti la capacità di distinguere il giorno e la notte e il buio aiuta a marcare la differenza fra i diversi momenti della giornata, ricordando al malato che è ora di dormire. Non lasciamo in vista nemmeno i vestiti, potrebbero suggerire al malato che può vestirsi e uscire.
Ridurre i pisolini e fare attività
Per favorire un sonno regolare e continuo durante la notte è bene evitare o ridurre i pisolini diurni, questi possono infatti togliere il giusto sonno al malato ed essere causa di risvegli. Spesso i pisolini sono causati dalla noia: cerchiamo di distrarre il malato con attività gradevoli, in modo da tenerlo impegnato e farlo rilassare senza che dorma. L’attività fisica è un’ottima alleata non solo per il benessere che apporta all’organismo, ma anche perché favorisce il riposo notturno.
Letto comodo e giusta temperatura
Un letto comodo rappresenta un luogo dal quale più difficilmente si desidererà allontanarsi. Anche la giusta temperatura è importante: facciamo in modo che il nostro caro non abbia né freddo né caldo e abbia vicino a sé ciò di cui potrebbe avere bisogno, come per esempio dell’acqua. Del latte caldo o una tisana prima di coricarsi possono favorire il riposo, evitate invece bevande che contengano caffeina o teina.
Un aiuto in più
Esistono dispositivi elettronici capaci di rivelare al caregiver quando il malato si alza dal letto. Poco costosi e facili da installare, questi apparecchi rilevano il movimento e inviano una segnalazione.
Infine, se pensate che il vostro caro sia depresso non esitate a rivolgervi al medico curante per richiedere aiuto e consigli.