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Alzheimer: le cose da non fare quando ci si prende cura di una persona affetta da demenza

By Giugno 4, 2021Alzheimer
Alzheimer: le cose da non fare

Quando ci si prende cura di una persona affetta da Alzheimer o altre forme di demenza è facile perdere la pazienza o sentirsi insicuri e scoraggiati. Molto fa l’atteggiamento con cui ci poniamo nei confronti del malato. Alcuni comportamenti sono da evitare per favorire una relazione più serena.

 

L’Alzheimer è una malattia sconvolgente, non solo per chi ne è affetto, ma anche per chi vive con lui e se ne prende cura. Il ruolo del caregiver è tanto prezioso quanto faticoso. Bisogna essere preparati e chiedere aiuto e consiglio a medici ed esperti per aiutare i nostri cari nel migliore dei modi. I sintomi – cognitivi e comportamentali – di questa malattia possono diventare molto difficili da affrontare e non essendoci una cura farmacologica in grado di bloccare la malattia o guarire, dobbiamo fare il possibile per cercare di rallentare il progresso della malattia e, ancora di più, per cercare di rendere la vita dei nostri malati la migliore possibile. Come abbiamo visto tante volte ci sono molte cose che possiamo fare per alleviare la sofferenza, ma ce ne sono altrettante da non fare.

Alzheimer: le cose da non fare

  • Non contraddire
    Uno dei sintomi più comuni tra i malati di Alzheimer sono i deliri e le allucinazioni. Quando ciò accade è fortemente sconsigliabile insistere per convincerlo che una cosa non esista o per riportarlo alla realtà velocemente. Ciò creerebbe solo tanta agitazione.
  • Non insistere
    Se capiamo che il nostro caro non ha voglia di svolgere un’azione, evitiamo di costringerlo od obbligarlo. Rischiamo solo di farlo agitare di più. Una soluzione più efficace è spostare l’attenzione su qualcos’altro, rimandando l’attività. E non insistiamo nemmeno perché si ricordino qualcosa, aumenteremmo solo la loro frustazione.
  • Non alzare la voce
    Se a volte la persona malata sembra non sentire, la soluzione non è urlare. Anzi il tono con cui ci rivolgiamo è determinante per ottenere risposte positive.
  • Non voler capire sempre tutto
    Non sempre possiamo spiegare quello che fanno o dicono le persone che soffrono di demenza. Possiamo però cercare di capire lo stato d’animo e assecondare quello, tenendo compagnia se è quello che vogliono o cercando di calmarli se sono in stato di agitazione.
  • Non offendersi
    Dobbiamo imparare a distinguere tra l’io sano e l’io malato. Quest’ultimo non è responsabile di atteggiamenti  e anche parole che in ogni caso non sono rivolte direttamente a noi, ma sono semplicemente la manifestazione di un disagio.
  • Non spiegare a tutti i costi
    A volte ci sembra che spiegando una cosa con calma riusciremo a convincere il nostro caro, ma una persona affetta da Alzheimer non ragiona come noi. Quindi, anziché spiegare, è meglio rassicurare e far sentire compreso chi ci sta di fronte.
  • Non imponiamo cambiamenti
    Per i malati di Alzheimer è fondamentale avere una routine e seguirla il più possibile quotidianamente. Non possiamo farli vivere alla giornata come, per lo stesso motivo, cioè evitare che si confondano e si sentano disorientati, non dovremmo modificare il loro ambiente.
  • Non sottolineiamo gli sbagli
    Questo atteggiamento provoca solo senso di inadeguatezza e frustrazione, facendo soffrire e agitare il nostro malato.

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