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Alzheimer e depressione: come curarla

By Marzo 6, 2020Alzheimer
Alzheimer e depressione

Nei pazienti malati di Alzheimer la depressione è un sintomo molto comune. Riconoscerla però non è sempre facile. Ecco una breve guida per conoscere i sintomi e per gestirli nel migliore dei modi, alleviando il più possibile la sofferenza della persona malata.

 

Depressione e demenza coesistono spesso. Quando compare l’Alzheimer un senso di tristezza, scoraggiamento e malinconia sono molto frequenti. Questi sentimenti possono trasformarsi in una vera e propria depressione, malattia che però è bene ricordarsi (o sapere) che si può curare. A rendere complicato la diagnosi di un’eventuale depressione è il fatto che alcuni sintomi sono molto simili. 

Alzheimer e depressione: i sintomi

La depressione può essere un sintomo di reazione alla demenza, un sintomo precoce di demenza o anche un fattori di rischio di demenza. Quindi a volte può essere faticoso capire la differenza tra le due malattie, però la depressione prevede la coesistenza di almeno 5 delle seguenti caratteristiche:

  • tristezza, pessimismo, apatia;
  • tranquillità, passività, indecisione, chiusura, introversione;
  • scetticismo, ipercriticismo, lamentosità;
  • tendenza alla rimuginazione;
  • marcata coscienziosità, autodisciplina;
  • autocritica con tendenza all’auto valutazione:
  • sentimenti di inadeguatezza.

I malati di demenza possono trovare difficile esprimere sentimenti complessi come la tristezza, la disperazione e il senso di inutilità e nel tentativo di esprimere quello che provano, possono formulare frasi semplici come “è finita” o “non importa”. Per chi soffre anche di allucinazioni i pensieri ricorrenti ruotano attorno al senso di colpa o all’idea di morte. Altri sintomi che possono accompagnare la depressione sono la facilità al pianto e la cefalea.

Alzheimer e depressione: come affrontarla

  • La prima cosa da fare sempre è prestare attenzione a ogni segnale e comportamento del malato: cali di energia, svogliatezza, disinteresse per attività che erano sempre piaciute, devono far scaturire il dubbio che si possa trattare di depressione:
  • Consultare un medico. Questa è come sempre la raccomandazione più importante che si può fare. È sempre a lui che ci si deve rivolgere per chiedere un parere, per avere informazioni e per sapere come comportarsi.
  • Se il medico prescrive medici antidepressivi, non bisogna “prenderla male”: questi farmaci presi nel giusto dosaggio e nel momento giusto forniscono sollievo al malato, permettendo anche di poter esaminare alcune delle cause alla base della depressione.
  • offrire sostegno e conforto costante al malato di Alzheimer, dimostrandogli comprensione, ascoltandolo;
  • ricorrere alle terapie non farmacologiche, come la musicoterapia o la doll therapy o ancora l’arte terapia. Queste si possono rivelare particolarmente di aiuto quando la comunicazione diventa difficile: l’importante è affidarsi a specialisti;
  • stimolare a fare attività, iniziando da quelle che sempre sono piaciute alla persona malata, ma tenendo presente che la malattia potrebbe cambiare i gusti di una persona. In quel caso bisognerebbe procedere per tentativi cercando una nuova attività in grado di stimolare e calmare il malato.

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