
La disposizione degli oggetti, i loro colori e la loro posizione possono influire sull’umore di una persona malata di Alzheimer. Possono facilitare l’orientamento e riescono a calmare o almeno a non agitare ulteriormente i pazienti. Ecco come arredare la camera da letto
Lo spazio – domestico o di un RSA – può essere terapeutico. Se curato e arredato seguendo alcune indicazioni, un ambiente può essere considerato come una terapia non farmacologica a tutti gli effetti, in grado di riattivare la memoria, facilitare l’orientamento, ridurre il senso di frustrazione e contenere l’agitazione.
Troppo spesso ci dimentichiamo dell’effetto che possono avere sul nostro corpo e sulla nostra mente colori e oggetti, in realtà sono molto forti soprattutto per persone affette da questa sindrome di demenza. Per esempio, una stanza piena di oggetti può creare confusione e quindi spingere in uno stato d’agitazione il malato. Una stanza spoglia, al contrario, potrebbe causare apatia perché priva di stimoli. L’ideale è alternare stimoli e pause e usare i colori per favorire l’orientamento e per “assecondare” le attività che devono essere svolte in quella stanza. In generale i toni caldi sono stimolanti e quindi possono essere usati nelle zone giorno, mentre i toni caldi sono calmanti e sono più adatti per esempio per le camere da letto.
Arredare la camera da letto: cosa non fare
- No agli specchi
Per evitare di creare stato di agitazione nel malato, una delle prime cose da fare – non solo in camera da letto – sarebbe quella di togliere gli specchi. Dal momento che l’Alzheimer impedisce, negli stadi avanzati della malattia, di riconoscere la propria immagine, vedere una figura in uno specchio può creare turbamento o addirittura panico. - No ai suppellettili
Allo stesso modo degli specchi, sarebbero da rimuovere anche i soprammobili. Una concentrazione troppo alta di oggetti decorativi può disorientare le persone affette da demenza, suscitando uno stato di agitazione. - No a pavimenti a scacchiera
I colori scuri sul pavimento possono essere percepiti come buchi e quindi creare paura nella persona malata che ci deve camminare sopra. - No ai colori caldi
Come si diceva, le tonalità calde sono stimolanti e quindi non adatti alla camera da letto dove le persone devono dormire. Soprattutto per chi soffre d’insonnia o per i malati che soffrono l’effetto del Sundowning può essere “svegliato” e innervosito da pareti rosse. - No ai tappeti
Meglio rinunciare anche a questi elementi decorativi. Il malato potrebbe inciampare oppure considerarli un ostacolo e quindi agitarsi di fronte a essi.
Arredare la camera da letto: cosa fare
- Sì ai colori freddi
Le tonalità fredde, come il blu, hanno la capacità di rilassare, rasserenare e rassicurare. Sono indicati quindi per il luogo dove il malato deve calmarsi e addormentarsi. - Sì alla luce diffusa
Una luce non diretta è adatta perché evita di “cambiare” l’aspetto della stanza di colpo o lasciare al buio una parte della camera. Inoltre, è una buona idea lasciare accesa una piccola luce tutta la notte, così che se si svegliasse nel cuore della notte, la persona non si sentirebbe completamente disorientata e persa. - Sì ai contrasti cromatici
Questa è una “regola” valida per ogni camera. Accostare oggetti e mobili di colore diversi aiuta il malato a orientarsi nello spazio e a riconoscere gli oggetti. - Sì al letto con le sponde
Anche se è difficile da accettare, il letto con le sponde evita le cadute durante le notti agitate. Inoltre possono calmare il malato, facendolo sentire protetto. Ancora meglio è il letto elettronico che permette di facilitare il riposo variando altezza e inclinazione.