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Alzheimer e approccio capacitante. In cosa consiste?

By Ottobre 18, 2019Alzheimer
approccio capacitante

L’approccio capacitante è un modo di relazionarsi con le persone malate di Alzheimer, soprattutto quelle ricoverate nelle RSA, riconoscendole come persone e cercando di stabilire una relazione il più paritario e felice possibile.

 

Il rapporto tra persona malata e persona che se ne prende cura è sempre sbilanciato, a partire dalla posizione. In genere il paziente è seduto o sdraiato, mentre nella maggior parte dei casi i familiari, i medici o gli operatori sono in piedi. L’approccio capacitante invece riconosce le capacità e le competenze del malato, seppur elementari, per creare una relazione migliore e più bilanciata. Si tratta di un superamento del tradizionale approccio assistenziale che parte dall’analisi dei bisogni degli utenti e che cerca di soddisfarli senza il loro coinvolgimento, partendo invece dall’osservazione e dall’ascolto dell’anziano per creare una relazione in cui l’ospite sia riconosciuto come il protagonista e ogni attività venga considerata dal suo punto di vista.

In pratica, l’approccio capacitante prevede un ribaltamento delle priorità: più importante è la qualità del rapporto con la persona malata che non l’efficienza del servizio, con l’obiettivo di una convivenza felice tra le persone.

L’operatore capacitante si impegna per comprendere la comunicazione della persona con demenza nel momento in cui avviene, imparando ad ascoltare e a riconoscere il suo linguaggio e trovando, di conseguenza, le parole giuste per risponderle e relazionarsi con lei. L’approccio capacitante non prevede correzioni né domande per fare chiarezza, ma accetta il mondo del malato di Alzheimer. Questo approccio parte dall’idea che le parole dei malati affetti da demenza non possono cambiare, mentre quelle di operatori, familiari e caregiver possono essere scelte e modificate in base alla situazione, aiutando a superare momenti difficili o di disagio. L’approccio capacitante si basa, infatti, sul metodo del riconoscimento delle competenze elementari.

Le competenze elementari prese in considerazione nell’approccio capacitante sono cinque:

  • la competenza a parlare, cioè a produrre parole in modo indipendente dal loro significato.  Con questo approccio viene valorizzata la parola della persona demente, qualunque essa sia, anche se incompleta, priva di senso o ripetuta. L’obiettivo è il mantenimento di questa capacità residua del malato che esprime il bisogno e la sua intenzione a comunicare
  • la competenza a comunicare si esprime con il linguaggio verbale, paraverbale e non verbale.
  • la competenza emotiva riguarda le emozioni e il loro riconoscimento.
  • la competenza a contrattare sulle cose che riguardano la vita quotidiana.
  • la competenza a decidere anche in presenza di deficit cognitivi e in contesti di ridotta libertà decisionale. 

In un contesto dove viene applicato l’approccio capacitante il malato di Alzheimer può svolgere le attività di cui è capace, senza sentirsi in errore, ma anzi potendo essere felice e soddisfatto di fare quello che fa. Se questo tipo di approccio è pensato specialmente per gli operatori, per i familiari, invece, esistono i gruppi ABC, organizzati in molte strutture RSA, che permettono di imparare il modo migliore per relazionarsi con il proprio malato.

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