
L’Alzheimer è tra le malattie neurodegenerative più diffuse a livello mondiale e che, con i suoi sintomi, coinvolge anche le persone che se ne prendono cura. Dare sollievo ai caregiver è di estrema importanza, anche per il malato
Come spesso diciamo, quando l’Alzheimer bussa alla nostra porta, colpendo un nostro familiare o un amico stretto, in qualche modo anche noi siamo coinvolti nel percorso che la persona dovrà affrontare. Prendersi cura di una persona malata di demenza e viverci insieme è un impegno grande e che può diventare davvero difficile. Praticamente, con tutte le cose di cui ci si deve occupare, ma non solo. Non possiamo sottovalutare il carico emotivo che dovremo affrontare. Cambi d’umore, ansia, paura, difficoltà comunicativa, mancanza di autonomia sono alcuni tra i sintomi di questa malattia neurodegenerativa che possono causare molto stress nei caregiver.
Di seguito alcuni consigli per alleggerire il carico emotivo nella cura di una persona affetta d’Alzheimer:
- Chiedere aiuto
Avere delle persone che ci aiutano nella vita quotidiana di tutti i giorni è importante, ma lo è anche saper prendersi delle pause. Questo vuol dire sia mantenere le proprie passioni e le proprie abitudini – compatibilmente con le esigenze della persona malata – ma anche saper prendersi qualche giorno, ciclicamente, per sé. - Rivolgersi alle associazioni
Nonostante non si conoscano, esistono molte associazioni in tutto il territorio italiano che si occupano di Alzheimer, offrendo supporto alle famiglie colpite. Gli Alzheimer Caffè, per esempio, sono dei momenti preziosi di condivisione con altre persone che si trovano nella stessa situazione e per questo sono di grande supporto. - Non interrompere il rapporto con il medico
Ogni dubbio o incertezza va subito condiviso con il nostro medico di base o lo specialista che ha in cura il nostro familiare o amico. Non dobbiamo caricarci di troppo stress, soprattutto quando non possiamo avere risposte: a volte potremmo preoccuparci per “niente” e altre potremmo sottovalutare un segnale importante. - L’empatia non può diventare “compassion fatigue”
Un conto è prendersi cura della persona malata e far di tutto per fargli trascorrere delle giornate serene, un altro è caricarsi eccessivamente e annullarsi. Possiamo reggere qualche tempo, ma alla lunga questo atteggiamento diventerà insostenibile. - Dare ascolto alle proprie emozioni
Rifiuto, paura, stanchezza, ansia… Avere a che fare con l’Alzheimer vuol dire passare quasi certamente da tutti questi stati d’animo. Non dobbiamo ignorarli e se diventano troppo forti è necessario parlarne con uno specialista che ci può indicare un modo per gestirli.