
Le terapie mutisensoriali sono stimolazioni che colpiscono uno dei 5 sensi e che riducono agitazione, ansia, aggressività e depressione.
Le terapie mutisensoriali sono stimolazioni che colpiscono uno dei 5 sensi e che riducono agitazione, ansia, aggressività e depressione.
Le terapie non farmacologiche sono a tutti gli effetti degli strumenti di cura che possono anche essere applicate a domicilio.
Curare l’Alzheimer sembra una sfida impossibile. Korian ha sviluppato il metodo Positive Care, basato su un approccio multidisciplinare.
Sentiamo spesso parlare di terapie non farmacologiche in associazione alla malattia di Alzheimer. E tante volte abbiamo affrontato l’argomento anche qui. Cosa distingue queste da quelle farmacologiche e quali sono i benefici dell’una e dell’altra?
L’estate, con il caldo, le ferie e il blocco o la modifica di alcuni servizi, può risultare un periodo più difficile degli altri per le persone malate di Alzheimer e per chi se ne prende cura. La Federazione Alzheimer Italia ha allora stilato alcuni consigli da seguire per vivere e convivere meglio con questa malattia.
Le persone malate di Alzheimer sono confuse e si sentono perse, per questo spesso ci seguono ovunque andiamo. Prima che questo diventi insostenibile, è meglio cercare di porre rimedio. Ecco come.
Progettati per alleviare lo stress, i giardini terapeutici possono aiutare chi soffre di demenza anche a ridurre l’utilizzo di farmaci.
Al momento della “costruzione” del piano di trattamento terapeutico è importante fare domande per prendere decisioni consapevoli.
Si parla spesso delle cure per l’Alzheimer, ma non dobbiamo dimenticarci che non è importante solo quale scegliere, ma anche come applicarla.
Le forme di demenza richiedono un’assistenza continuativa, ma differente in base alle situazioni e all’ambiente in cui vive il nostro malato.