
Ruth, il cortometraggio sull’Alzheimer e il ruolo del caregiver da vedere per avvicinarsi di più alla malattia, senza sentimentalismi, ma emozionandosi
Ruth è un cortometraggio di 9.30 minuti che ha come protagonista Lynn Cohen nel ruolo della madre, affetta da Alzheimer, e Barbara Tirrell nel ruolo della figlia e di caregiver. L’attore David Hyde Pierce, da tempo sostenitore dell’Associazione Alzheimer e caregiver, ha descritto il film come una storia emozionante, bella in ogni dettaglio e raccontata senza sentimentalismi.
L’idea della pellicola, ha raccontato il regista Alex Berg, è nata osservando il nonno Ralph quando ha iniziato a manifestare i primi segnali di demenza. All’inizio si trattava di problemi di memoria e poi allucinazioni. Racconta di quando il nonno ripeteva la stessa domanda quasi ossessivamente e le strane reazioni dei familiari: c’era chi la prendeva sul ridere, chi si rattristava, a qualcuno dava semplicemente fastidio. Da qui l’idea di mostrare tutto nel film, tutte le emozioni e le reazioni a questa malattia.
E soprattutto di dare un ruolo centrale alla figlia della protagonista, alla caregiver che insieme alla madre malata affronta anche lei una sfida ogni giorno. Il rapporto madre-figlia in una fase così fragile della vita è interessante, se si considerano le numerose sfide che tutti i caregiver devono affrontare, oltre a quelle della loro vita quotidiana, delle loro relazioni, del lavoro… Ma la cosa più interessante per il regista è la potenza del legame tra persona malata di Alzheimer e caregiver, un rapporto che non si esaurisce mai del tutto, come mostra il finale di Ruth.
In Ruth, la figlia sta affrontando una situazione precaria al lavoro e la possibilità di perdere il controllo di un grosso cliente. Mentre manda messaggi al suo datore di lavoro, sua madre mostra comportamenti tipici di chi è affetto da Alzheimer dall’altra parte della stanza. Era questo uno degli obiettivi del regista di questo cortometraggio: giustappore i fattori di stress del lavoro e quelli causati dal dover gestire una persona malata.
Alex Berg voleva raccontare in maniera sincera l’esperienza del caregiver, facendoli sentire visti e apprezzati per quello che fanno ogni giorno, prendendosi cura dei propri cari. Ma la cosa più bella che emerge da Ruth probabilmente è la dimostrazione che i legami non svaniscono e questa consapevolezza è di grande sollievo per tutti i caregiver.
Il film Ruth si può vedere online su YouTube.