
Federazione Alzheimer Italia ha creato il documento Questo sono io per tracciare caratteristiche e gusti delle persone malate, così da poter intervenire più velocemente e in maniera efficace in caso di bisogno.
I diari raccontano chi siamo e cosa proviamo, molto spesso, la storia insegna, raccontare di sé con questa formula aiuta a manifestare i propri sentimenti e le proprie emozioni e a conviverci. La Federazione Alzheimer Italia ha prodotto uno strumento utile da usare quando ci si prende cura di una persona affetta da Alzheimer o altre forme di demenza.
Il “diario” si chiama Questo sono io e il sottotitolo dice: Questo documento ti aiuterà a supportarmi in un luogo che non conosco. È stato pensato infatti per aiutare a tenere traccia dei sintomi, i gusti, a individuare cosa fa stare bene il malato e cosa invece lo infastidisce, al fine di prevenire e alleviare il disorientamento causato dalla malattia.
Tra le voci richieste ci sono: “Nome con cui mi piace essere chiamato“, “Dove abito”, “Chi si occupa di me e mi conosce meglio”, “Questa è la mia famiglia“, “Cose che mi possono spaventare o mi fanno arrabbiare”, “Cosa mi fa sentire meglio quando sono ansioso o arrabbiato”, “Come possiamo comunicare”, “Come dormo”. Il documento è pensato per essere compilato dalla persona malata negli stadi iniziali (e in questi casi è un esercizio di stimolazione cognitiva perché compilando pochi campi alla volta si esercita nella persona con demenza il racconto spontaneo, la narrazione, il ricordo e l’associazione di idee), dal caregiver insieme alla persona malata oppure dal caregiver in maniera autonoma.
Chi soffre di disturbi cognitivi può subire molto gli spostamenti e gli incontri con persone nuove: ogni cambiamento può aumentare stati di stress e senso di smarrimento. Questo sono io fornisce informazioni utili sulla persona affetta da Alzheimer e che possono aiutare in uno di questi momenti a calmare e instaurare una relazione migliore.
Lo scopo di Questo sono io è far conoscere e permettere di comunicare con la persona affetta da demenza, apprenderne le abitudini e la routine quotidiana e quindi anticiparne i comportamenti anomali, ove possibile. Si può utilizzare sia in ambiente domestico, sia in istituti di riabilitazione, sia in Rsa. Non solo, questo “diario” è anche un promemoria dei cambiamenti durante il percorso della malattia, anche se non si tratta di un documento medico.