
L’Alzheimer è l’emergenza del futuro, ma allo stesso tempo è la malattia invisibile. Spesso diagnosticata tardi, molte volte affrontata in solitudine senza il supporto di medici o strutture, la cura dell’Alzheimer è difficile soprattutto per familiari e caregiver. Un libro, come una piccola guida, aiuta a piccoli passi a conoscere e affrontare la malattia.
Una guida pratica che guidi attraverso il viaggio – difficile e spesso lungo – della malattia dell’Alzheimer. Il libro Io sono l’Alzheimer, scritto da Simona Recanatini, con la consulenza scientifica del professore Aladar Bruno Ianes, Direttore Medico di Korian Italia, è stato presentato la scorsa settimana a Milano.
La giornalista, insieme a Federico Vigato, direttore dell’RSA Saccardo di Milano, ha spiegato il motivo per cui è nato il libro: aiutare tutte le persone che ogni giorno convivono con questa malattia o che dovranno conviverci, fornendo strumenti e consigli per meglio accettarla e affrontarla, per sentirsi meno smarriti e soli.
Il libro allora inizia con una presentazione della malattia, la forma di demenza generativa più diffusa, ma non l’unica, che fu descritta per la prima volta nel 1906 dallo psichiatra e neuropatologo Alois Alzheimer. Numeri, sintomi, caratteristiche, effetti…
L’Alzheimer colpisce soprattutto la popolazione over 65 e i casi diventano più frequenti con l’aumento dell’età. Al momento può essere considerata un’emergenza del futuro: sono stimati circa 47milioni di casi di demenza in tutto il mondo, ma la cifra è destinata a raddoppiare ogni 20 anni. In Italia i casi sono 1.241.000, nel 2030 è previsto che si avranno 1.609.000 casi e nel 2050 2.272.000 (fonte: Federazione Alzheimer Italia). Per capire l’urgenza del problema basti sapere che vengono diagnosticati 10 milioni di casi di demenza all’anno, uno ogni tre secondi.
Purtroppo al momento l’Alzheimer non si può guarire e nemmeno fermare, ma le persone che ne soffrono si possono curare, o meglio si possono alleviare i sintomi, sia con i farmaci sia – e questo tipo di terapie è sempre più consigliato – attraverso terapie non farmacologiche.
Il libro Io sono l’Alzheimer inizia anche con un grande e bell’insegnamento: i malati di Alzheimer sono innanzitutto persone. Ognuna diversa, nessun caso di Alzheimer è uguale all’altro, ogni familiare e caregiver dovrà imparare a camminare insieme al malato e al decorso della malattia, sempre tenendo a mente che nonostante la perdita di memoria, l’Alzheimer non toglie la capacità di emozionarsi e il bisogno di sentirsi amati.