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Demenza e vaccini anti-Covid: come funziona il consenso?

By Aprile 2, 2021Alzheimer
demenza e vaccini anti-Covid

La questione vaccini ha tante complicazioni. Tra le tante una particolarmente delicata riguarda gli anziani affetti da demenza, perché per loro chi decide? Il consenso è eticamente complicato, ma si può fare. Ecco cosa suggeriscono le associazioni.

 

Come si è detto precedentemente in questo spazio, la questione dei vaccini che tanto sta facendo parlare tocca in maniera molto complessa anche le persone affette da Alzheimer e altre forme di demenza. Fragili tra i fragili, non rientrano nelle categorie con priorità per l’ottenimento del vaccino anti-Covid. Eppure per questioni d’età, di salute e condizioni che “impone” la malattia, queste persone sono altamente a rischio di contagio.

Diverse associazioni si sono mosse già da tempo per portare alla luce il problema e chiedere che venga sanata questa mancanza, ma nel frattempo emergono alcuni problemi etici. Siamo di fronte a una sfida grande, soprattutto perché l’iter da seguire per la vaccinazione contro il Covid delle persone affette da demenza non riguarda solo gli ospiti delle RSA, dove alcune questioni burocratiche sono gestite direttamente dalla struttura, ma anche coloro che vivono a casa.

Per questo motivo SINdem (Associazione autonoma aderente alla Società Italiana di Neurologia per le demenze),  SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) e SIN (Società Italiana di Neurologia) si sono unite per sottolineare la necessità di espressione del consenso da parte dei pazienti stessi e ribadire il ruolo del medico che ha in carico la persona con demenza e dei suoi familiari.

A seguito dell’emanazione del Decreto Legge del 5 gennaio 2021 “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, che contiene, all’art. 5, “Manifestazione del consenso al trattamento sanitario del vaccino anti Covid-19 per i soggetti incapaci ricoverati presso strutture sanitarie assistite”, la SINdem e la SIMG, entrambe componenti del Tavolo Nazionale per il monitoraggio e implementazione del Piano Nazionale delle Demenze istituito dal Ministero della Salute in seguito all’emanazione del Piano Nazionale Demenze, al fianco della SIN, hanno deciso di ribadire alcune indicazioni sul tema del consenso informato per la vaccinazione anti-COVID 19 delle persone con demenza.

Ecco le sei indicazioni a proposito di demenza e vaccini anti-Covid

  1. Firma della persona con demenza ritenuta in grado di poter esprimere un consenso secondo le procedure riportate nel Documento del Tavolo Nazionale per il monitoraggio ed implementazione del Piano Nazionale delle Demenze denominato “Raccomandazioni per la governance e la clinica nel settore delle demenze. Riflessioni su alcune implicazioni etiche”.
  2. Firma del rappresentante legale di una persona con demenza, qualora formalmente nominato sulle questioni sanitarie.
  3. Per una persona con demenza incapace di poter esprimere il consenso, il medico che ritiene vi sia una situazione di urgenza indifferibile può procedere in base all’art. 1 comma 7 della l. 219/2017. Il modulo di consenso verrà firmato, laddove possibile per presa visione, anche dal familiare della persona con demenza o dall’Amministratore di Sostegno (AdS) senza poteri in merito ad attività sanitarie o assistenza necessaria. Il familiare verrà scelto secondo l’ordine preferenziale previsto dalla Legge 6 del 2004 sull’amministrazione di sostegno.
  4. In caso di persone con demenza che non hanno un familiare vivente o rintracciabile il medico agisce in base all’art. 1 comma 7 della Legge. 219/2017.
  5. In caso di contenzioso tra i familiari, tra i familiari e i medici, tra i familiari e AdS e tra i medici e AdS, si farà ricorso con una procedura d’urgenza all’intervento di un Giudice Tutelare.
  6. I Professionisti sanitari che effettueranno la vaccinazione in collaborazione con il medico che ha in carico la persona con demenza valuteranno secondo le indicazioni incluse nella circolare del Ministero della Salute del 24.12.2020 la specificità del singolo paziente nel proporre la vaccinazione anti-COVID-19.

Queste indicazioni, come si diceva, riguardano sia le persone che vivono nelle RSA sia quelle che abitano presso la propria abitazione o quella del proprio caregiver.

 

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