
Tutte le forme di demenza, incluso l’Alzheimer, sono malattie progressive. Ciò significa che i sintomi diventano sempre più evidenti e le abilità delle persone che ne sono affette diventano sempre più compromesse. Sia quelle cognitive, sia quelle motorie. Purtroppo non esistono cure in grado di guarire o bloccare il morbo di Alzheimer. Ci sono però tanti rimedi che si possono adottare per migliorare la vita del malato e rallentare la perdita delle capacità residue.
Oltre alle terapie non farmacologiche di cui si è già parlato, esistono altri modi per riabilitare una persona affetta da demenza. Da un lato esiste la fisioterapia, dall’altro la riabilitazione cognitiva. Entrambe sono fondamentali e necessarie quando ci si prende cura di un malato d’Alzheimer.
Riabilitare un malato d’Alzheimer con la fisioterapia
La fisioterapia ha un ruolo fondamentale per diversi motivi. Ecco gli effetti benefici più evidenti:
- migliora (o non fa peggiorare) le abilità fisiche residue;
- riduce il rischio di cadute;
- migliora l’umore. Perché l’attività fisica aiuta a ridurre l’incidenza di depressione, agitazione e aggressività;
- migliora la salute cardiovascolare;
- migliora la qualità del sonno;
- rallenta il declino cognitivo.
Curare l’Alzheimer con la riabilitazione cognitiva
La riabilitazione cognitiva consiste in un insieme di approcci che permettono di mantenere più elevato il livello di autonomia. Gli obiettivi sono il miglioramento generale del benessere della persona; il controllo dei problemi comportamentali; la riduzione dello stress di chi assiste; e la riduzione dell’uso dei farmaci.
Come si diceva, sono diverse le tecniche incluse in questo tipo di riabilitazione. Ecco le principali:
Terapia di orientamento alla realtà informale (ROT)
Questa terapia si può applicare a tutti i pazienti, esclusi quelli in fase molto avanzata della malattia. Grazie ad argomenti legati al passato, ma anche all’attualità, viene sollecitata la memoria del paziente. La ROT informale prevede un processo di stimolazione continua che implica la partecipazione di operatori sanitari e familiari, i quali, durante i loro contatti col paziente, nel corso della giornata, forniscono ripetutamente informazioni al paziente. Fin dal risveglio, da parte dei familiari, è utile comunicare al proprio caro informazioni apparentemente banali: il giorno, la stagione, il nome degli altri familiari. La continua ripetizione delle informazioni aiuta il malato a conservarle maggiormente nel tempo.
Come intervento complementare alla ROT informale, è stata sviluppata una ROT Formale che consiste in sedute giornaliere condotte con gruppi di 4-6 persone durante le quali un operatore impiega una metodologia di stimolazione standardizzata.
Terapia della Reminiscenza
Questa terapia consiste in un intervento riabilitativo basato sui ricordi, che stimolano la capacità mnemonica residua ed evocano sensazioni piacevoli. Al paziente vengono fatti rievocare eventi del passato, ma anche quelli più recenti e attuali. Si può svolgere in maniera informale durante tutto il giorno o in un’attività strutturata in maniera individuale o di gruppo.
Terapia di Rimotivazione
Questa terapia ha come obiettivo la rivitalizzazione degli interessi per gli stimoli ambientali, per le altre persone e in generale per la realtà circostante. È particolarmente indicata per i pazienti che manifestano sintomi depressivi non gravi e deficit cognitivo lieve, quindi ancora in grado di seguire una conversazione. Può essere applicata individualmente oppure in piccoli gruppi. Abitualmente viene attuata in brevi sessioni nelle quali un tema d’attualità viene discusso.
Memory Training
Si tratta di semplici esercizi che si possono far svolgere durante la fase iniziale della malattia di Alzheimer. Consiste nel far associare alla cosa da ricordare, persone, animali, ricordi del proprio vissuto. Il Memory Training si attua in due momenti: uno strutturato, costituito dalla seduta di memory training vera e propria, l’altro non strutturato, che accompagna il paziente per il resto della giornata.
Metodo Validation
Nella riabilitazione cognitiva rientra anche il Metodo Validation, una terapia di comunicazione di cui abbiamo già parlato che si basa sull’accettazione della condizione del paziente affetto da demenza. in pazienti con demenza che credono di vivere in epoche precedenti della propria vita. Con questo metodo non si cerca di riportare il paziente alla realtà attuale, ma di adattarsi al suo mondo interiore per cercare di comprendere i suoi sentimenti, le sue emozioni e i suoi comportamenti. Obiettivo è restituire al soggetto la sua dignità e dare un senso alla sua vita.