
Anche se è una malattia irreversibile e che non si può curare, possiamo imparare a comportarci nel modo “corretto” nei confronti dell’Alzheimer. I nostri consigli per convivere meglio con la malattia e con i nostri parenti che ne sono affetti
Come diciamo spesso l’Alzheimer è una malattia che ha un impatto non solo sulle persone malate, ma anche su chi gli o le sta intorno: familiari, amici e chi se ne prende cura. D’altronde chi ha esperienza lo può confermare: non è semplice convivere con l’Alzheimer. La demenza è una malattia degenerativa e irreversibile e può portare a situazioni davvero difficili da gestire. Mano a mano che la malattia avanza, sarà sempre più difficile riconoscere il nostro malato, ma è importante cercare sempre di distinguere l’io sano dall’io malato e a saper accettare i cambiamenti e anche quei comportamenti che tanto ci sembrano strani, a volte addirittura fuori luogo, ma che la maggior parte delle volte nascono da disagi.
Ci sono però dei comportamenti che possono calmare e rasserenare i nostri malati e quindi rendere la convivenza più facile. Dobbiamo rimanere razionali e dare amore perché ogni giorno dobbiamo agire con lo scopo di mantenere i nostri malati il più autonomi possibile.
Convivere con l’Alzheimer: come comportarsi e cosa fare
- Assecondiamo il carattere della persona malata e non forziamolo
Conoscere la persona, i suoi gusti e le sue abitudini aiuta ad affrontare gli sbalzi d’umore e a mantenere il malato in uno stato di calma. Possiamo rivolgerci a un medico o a un centro specializzato CDCD per risolvere i nostri dubbi. - Organizziamo una routine quotidiana
Più le giornate sono scandite ad azioni ripetute sempre negli stessi momenti, più diventano familiari, e quindi meno stress creeranno nel malato. - Curiamo l’alimentazione
Il cibo è il nostro carburante ed è importante che ciò che ingerisce il nostro caro sia sano. Dobbiamo assicurarci che segua una dieta varia ed equilibrata, che beva almeno un litro e mezzo di acqua o tisane al giorno e che non beva caffeina o alcolici, specialmente dal pomeriggio in avanti. - Comunicazione
Non bisogna mai smettere di comunicare con i nostri malati, anche quando perdono la capacità di parlare e formulare anche semplici risposte alle nostre domande. Dobbiamo imparare a rivolgerci nella maniera corretta e a utilizzare anche il linguaggio non verbale. - Creiamo un ambiente accogliente in casa
Gli spazi e gli arredi hanno un impatto e possono aiutare a curare l’Alzheimer: una stanza troppo piena di oggetti può causare agitazione e ansia, mentre una stanza troppo vuota potrebbe generare apatia. L’alternanza di stimoli e pause è l’ideale. - Terapie non farmacologiche
Ne abbiamo parlato spesso. Le terapie non farmacologiche sono attività studiate per rallentare il declino cognitivo e funzionale delle persone affette da demenza, ma possono anche controllare i disturbi del comportamento e compensano le disabilità causate dalla malattia.
Oltre a questi comportamenti, per convivere bene con i nostri parenti malati di Alzheimer, è anche importante che noi caregiver impariamo a chiedere aiuto, a non isolarci e a parlare con chi ci potrebbe aiutare, a partire dal nostro medico di famiglia.