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Ambienti di cura e Alzheimer: ecco come cambia l’assistenza dei caregiver

By Ottobre 23, 2020Alzheimer
Ambienti di cura e Alzheimer

Le forme di demenza richiedono, soprattutto con il progredire della malattia, un’assistenza sempre più continuativa. Ecco perché il ruolo dei caregiver è di fondamentale importanza. Ma l’opera di assistenza al malato cambia in base alle situazioni e all’ambiente in cui il nostro malato vive. Ogni contesto ha aspetti critici da conoscere per affrontarli nel modo migliore.

 

Il contesto, l’ambiente in cui ci muoviamo e in cui viviamo ha sempre un ruolo fondamentale nelle nostre vite, nel nostro umore e nelle nostre emozioni. Questo vale ancora di più per un malato di demenza, così sensibile a ciò che gli accade intorno vista la sua confusione e l’incapacità di comunicare delle fasi più avanzate della malattia. I professori Angelo Bianchetti e Marco Trabucchi hanno compilato una serie di consigli per i caregiver a seconda delle situazioni in cui vivono i nostri malati. Perché la cura migliore nasce dalla conoscenza.

Ambienti di cura e Alzheimer: l’ospedale

Pronto soccorso, reparti, visite specialistiche o terapie riabilitative… sono tante le situazioni in cui ci possiamo trovare in ospedale con il nostro malato di Alzheimer. E questo è un luogo che per una persona affetta da demenza può essere vissuto con particolare ansia, timore e angoscia.

In questo contesto la nostra presenza deve essere volta a tranquillizzare il nostro caro, dobbiamo essere una presenza amica che si colloca tra di lui o lei e la struttura e i medici. Dobbiamo essere mediatori per evitare che si possano scatenare situazioni stressanti. Il nostro ruolo è anche quello di riportare al medico la storia (familiare e clinica) del malato, perché non sempre potrebbe essere in grado di farlo. In questo ruolo bisogna evitare tensioni con il personale o di fare richieste che non possono essere esaudite, ma non ci dobbiamo astenere dal riportare particolari segni o sintomi che non sono stati rilevati da medici e infermieri (come, ad esempio, l’effetto indesiderato di un farmaco) e che invece sono importanti per una buona cura.

Ambienti di cura e Alzheimer: le RSA (residenze per anziani)

Le residenze per anziani hanno un ruolo centrale nella vita delle persone affette da demenza, perché tendenzialmente si fanno carico di tutte o della maggior parte delle funzioni assistenziali. Il ruolo dei caregiver resta comunque fondamentale nella cura di tutti i giorni. Innanzitutto dal punto di vista affettivo il nostro ruolo è centrale, ma non solo, possiamo portare supporto anche per quel che riguarda l’alimentazione, l’igiene personale, l’organizzazione del tempo, ma anche il controllo della qualità delle cure fornite.

Ma è soprattutto il rapporto con il personale che andrà gestito con intelligenza e tolleranza: come caregiver dobbiamo mostrarci attenti e rispettosi delle regole dell’ambiente senza porci in contrasto o come alternativa al personale. D’altra parte, però, non dobbiamo essere nemmeno osservatori distanti e critici, ma anzi dobbiamo favorire un rapporto collaborativo che sia di supporto alla creazione di un’atmosfera serena.

Le persone affette da demenza, come si è detto molte volte, sono molto sensibili all’ambiente esterno e un’atmosfera di tensione potrebbe scatenare rabbia o altri disturbi comportamentali, generando un circolo vizioso sempre più grave.

Ambienti di cura e Alzheimer: la casa

Le nostre case rappresentano il centro delle cure di ogni persona affetta da demenza. E per questo devono essere ambienti accoglienti e adatti alla quotidianità del nostro malato.

In particolare gli arredi e la disposizione degli oggetti va curata con attenzione:

  • meglio utilizzare colori caldi per creare un’atmosfera di serenità;
  • eliminare specchi, foto, soprammobili e tutto ciò che può generare confusione. Togliere anche i tappeti che sono pericolosi;
  • attenzione anche alle piante in casa: tutto ciò che può essere scambiato per cibo va tolto dalla vista del malato;
  • creare contrasti cromatici per facilitare l’orientamento. Anche a tavola utilizzare piatti in contrasto con il colore della tovaglia;
  • preferire, dove possibile, un’illuminazione naturale. Se artificiale dovrebbe essere sempre diffusa. Di notte lasciare sempre accesa una piccola luce;
  • mantenere una temperatura costante;
  • nascondere e camuffare porte o altre possibili vie d’uscita che possono provocare ansia.

In generale la disposizione degli arredi ha un ruolo importante: troppi possono sovraccaricare di stimoli le persone malate creando frustrazione e angoscia, viceversa ambienti vuoti potrebbero creare apatia.

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