
La malattia delle quattro A: Amnesia, afasia, agnosia, aprassia. Tra i tanti modi di indicare questa forma di demenza c’è anche questa espressione che racchiude le caratteristiche principali e i sintomi che colpiscono tutti i pazienti. Ma cosa significa ognuna di queste 4 A?
Sebbene l’Alzheimer si manifesti e abbia effetti diversi su ciascun paziente, ci sono sintomi comuni a tutte le persone che ne sono affette. Per comprendere meglio la malattia, soprattutto per chi si deve prendere cura di un paziente, è utile scoprire e conoscere quali sono gli effetti più comuni. Tra le tante classificazioni dei sintomi esistenti ci sono per esempio quella che li classifica in base allo stato di avanzamento della malattia, quella che distingue tra i disturbi di tipo comportamentale e quelli di tipo psichici. C’è poi un’altra classificazione secondo la quale l’Alzheimer è definita la “malattia delle quattro A”.
Inquadrare le demenze e in particolare l’Alzheimer non è facile e, a differenza di altre patologie, non esiste attualmente un esame specifico per diagnosticare la malattia di Alzheimer. È importante conoscere e riconoscere i segnali dell’Alzheimer tempestivamente per arrivare a una diagnosi precoce e attivare immediatamente un percorso di cura per il malato, personalizzandolo in base alla personalità e ai sintomi che presenta.
Alzheimer: la malattia delle quattro A
Tra le tante classificazioni di questo tipo di forma di demenza, ne esiste uno che raggruppa i sintomi in quattro gruppi cognitivi, ognuno dei quali indicato da una parola che inizia con la lettera A: amnesia, afasia, agnosia e aprassia. Ecco i loro significati:
- Amnesia
In questo “gruppo” rientra il sintomo più conosciuto e tra i più evidenti dell’Alzheimer, ossia la perdita significativa di memoria e la conseguente compromissione della capacità di apprendere o ricordare. - Afasia
Questa seconda categoria indica l’incapacità di formulare e comprendere i messaggi verbali da parte delle persone malate di Alzheimer. A causa di questa difficoltà il linguaggio dei pazienti subisce alterazioni, ma è bene ricordare che è fondamentale non smettere di comunicare con loro, nemmeno nelle fasi avanzate della malattia, affidandosi alla comunicazione non verbale. - Agnosia
Con questa parola si indica invece l’incapacità di identificare correttamente gli stimoli, di riconoscere le persone, gli oggetti e i luoghi. È a causa dell’agnosia che deriva il senso di smarrimento dei malati di Alzheimer. - Aprassia
L’aprassia indica, infine, l’incapacità di compiere correttamente alcuni movimenti volontari anche attraverso l’impiego di oggetti e di eseguire attività motorie.