
Accuse di furto e timore della presenza di ladri in casa sono sintomi comuni nelle persone malate di Alzheimer che semplicemente spesso dimenticano dove mettono alcuni oggetti e altre li nascondo di proposito. Ecco cosa c’è da sapere e come affrontare questa situazione
Chi convive una persona malata di Alzheimer sa sicuramente di cosa stiamo parlando: spesso chi soffre di demenza, perdendo oggetti, accusa altre persone di furto o di averli spostati. Ovviamente la maggior parte delle volte succede che si dimentichino di dove abbiano messo l’oggetto in questione, di averlo spostato o affidato a qualcuno; altre volte potrebbe anche essere che lo nascondino di proposito, temendo già un possibile furto e infine, a volte, accade anche che l’oggetto ritenuto perso non sia mai esistito, ma sia un ricordo del passato.
Qualsiasi sia il caso, di qualsiasi perdita si tratti, questa genererà ansia, quando non angoscia nei nostri cari. E, d’altra parte, anche gestire l’accusa di furto da parte loro (nei nostri confronti o verso una persona terza, un parente, la badante o un amico che è entrato in casa nostra) è difficile da accettare, ma non dobbiamo lasciare che questa emozione prenda il sopravvento su di noi e, anzi, il nostro compito è proprio quello di rassicurare chi abbiamo di fronte.
Alzheimer e perdita di oggetti: come prevenire e come reagire?
Di solito le persone affette da demenza tendono a nascondere sempre gli stessi oggetti e quindi tocca a noi stare attenti e a ricordarci dove vengono messi, in modo da poter subito risolvere la questione, quando si dovesse presentare. Per gli oggetti più importanti, come chiavi e documenti, è senz’altro necessario avere dei duplicati da tenere in luoghi segreti, chiusi a chiave. Inoltre, sempre a prevenzione, possiamo controllare preventivamente quelli che sappiamo essere i “nascondigli” più usati dai nostri cari e trovando qualche oggetto, potremmo farlo ricomparire senza che nemmeno il malato abbia tempo di accorgersene.
Se si dovesse presentare una delle situazioni sopra descritte, come si diceva, dobbiamo intervenire immediatamente tranquillizzando il nostro malato, per evitare che si innervosisca o che si agiti. Possiamo fargli sapere che cercheremo l’oggetto e che lo ritroveremo, non essendo entrati i ladri in casa. In genere, non appena ciò che è scomparso riappare, lo stato d’allarme e l’ansia svaniscono. Ricordiamoci di controllare oltre che nei soliti posti, anche nei bidoni della spazzatura e della biancheria sporca, dal momento che spesso gli oggetti vanno a finire proprio lì dentro.
Prima del ritrovamento, però, potremmo essere accusati o assistere a scene di forti accuse nei confronti di altre persone. Bisogna ovviamente non prenderla sul personale e spiegare alle altre persone coinvolte la situazione e il fatto che è la malattia a scatenare queste reazioni incontrollate. Chi soffre di demenza non vuole offendere personalmente, questa è la cosa da tenere a mente: nascondere gli oggetti è un sintomo molto comune tra i malati di Alzheimer.