
Tra tutti i sintomi del morbo di Alzheimer, la perdita di memoria è quello più conosciuto e forse anche quello che spaventa di più chi si prende cura di un malato. Ecco come gestire le dimenticanze e la confusione sempre maggiori.
Spesso le persone scoprono di essere affette dal morbo di Alzheimer per la perdita di memoria, uno dei primi sintomi visibili della malattia, ma sono soprattutto le persone che vivono al loro fianco che in genere si accorgono di questi cambiamenti. La perdita della memoria può avere molteplici conseguenze sulla vita quotidiana, determinando problemi nella comunicazione, pericoli, problemi comportamentali come ansia, depressione o aggressività.
Nei malati di Alzheimer all’inizio, solitamente, si riscontrano difficoltà nel ricordare eventi appena accaduti, mentre sono ancora lucidi episodi lontani nel tempo. Questo accade perché la memoria dei fatti recente tende a essere colpita prima, ciò può interferire con le abilità della persona malata che può iniziare, per esempio, a comportarsi come se stesse vivendo nel momento passato del suo ricordo.
I diversi tipi di memoria
Prima di capire come affrontare la perdita di memoria nelle persone affette da Alzheimer è utile sapere che esistono diversi “tipi di memoria”:
- memoria episodica
Questa è la memoria che ci permette di ricordare gli eventi della vita, generali e personali, e si distingue in memoria recente e memoria remota. Come si diceva poco sopra nelle fasi iniziali dell’Alzheimer la memoria che i malati perdono è proprio quella recente;
- memoria semantica
Con questo termine si fa riferimento al significato delle parole. È universale – almeno per i gruppi di persone che parlano la stessa lingua – ed è quella che permette di sostenere conversazioni. Memoria semantica ed episodica sono indipendenti, ciò significa che può essere compromessa anche solo una delle due; - memoria procedurale
Infine esiste una memoria delle azioni che ci permette di imparare a svolgere movimenti anche quelli ripetuti e quindi automatici come vestirsi, mangiare, lavarsi, cucinare. Anche questa memoria è “indipendente” dalle altre. Per cui una persona con difficoltà comunicative, può tranquillamente riuscire a cantare una vecchia canzone.
Qualsiasi sia il tipo di memoria compromesso nella persona malata di Alzheimer, prima di entrare in una fase di incoscienza, ciò comporta un grave senso di imbarazzo. Anzi, può capitare anche che il malato cerchi di nascondere queste mancanze sentendosi frustrato nel momento in cui è costretto a chiedere informazioni semplici.
Come affrontare la perdita di memoria
Quando si assiste una persona malata di Alzheimer la prima cosa da tenere a mente è proprio questa: nonostante i cambi del carattere e la perdita di abilità cognitive e funzionali, i malati sono in grado di sentire e provare emozioni. Ogni gesto o richiesta che possono sembrare fuori luogo, strani o sconsiderati derivano da una malattia.
Per questo è inutile sottolineare gli errori, rimproverare o mostrare insofferenza nei confronti di alcuni atteggiamenti. Correggere nella maggior parte dei casi è inutile e rischia solo di far sorgere un senso di inadeguatezza se non anche rabbia.
Invece è utile aiutare a ricordare. Come? Si possono appendere promemoria, foto, calendari in camera da letto o in cucina per ricordare al malato cosa deve fare, chi sono alcune persone della famiglia o comunque vicine. L’importante è non creare imbarazzi.
Infine, può essere d’aiuto a ridurre i problemi legati alla perdita di memoria creando una routine quotidiana da seguire ogni giorno. La ripetizione dei gesti e delle attività e la stabilità dell’ambiente sono i primi step perché una persona malata di demenza non entri in una fase di confusione.