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Alzheimer e disorientamento: perché e come gestirlo

By Ottobre 14, 2022Alzheimer
Alzheimer e disorientamento

Uno dei sintomi più frequenti ed evidenti della malattia di Alzheimer è il disorientamento: quella confusione che rende le persone affette da demenza disorientate nel tempo e nello spazio. Capire da cosa scaturisce aiuta a gestirlo

 

Il disorientamento nelle persone malate di Alzheimer si manifesta nell’incapacità di sapere dove si trova, seppure a casa, o di saper dire in quale momento dell’anno ci si trova o se sia mattina o sera, se sia ora di pranzo o tempo per coricarsi per la notte.

Per chi si prende cura di una persona affetta da Alzheimer capire e gestire questo disorientamento non è facile. Allora è importante sapere innanzitutto da cosa deriva. Ci sono diverse cause possibili: una è la degenerazione cerebrale che crea confusione, un’altra è la perdita di memoria o ancora si può trattare della difficoltà di riconoscere cose e persone. Infine anche il nostro organismo che ci guida durante la giornata, ricordandoci di mangiare e dormire, può iniziare a mal funzionare.

Per comprendere lo stato confusionale dei nostri cari, dobbiamo provare a metterci nei loro panni. Proviamo a immaginare di non avere memoria, di avere tantissimi vuoti, di accorgerci di non sapere più ricordare cose del nostro passato, di non essere sicuri di dove ci troviamo o di non saper riconoscere chi abbiamo davanti. Queste sono tutte conseguenze della perdita di memoria, ma possiamo immaginare che creino un forte senso di ansia nelle persone malate. Non avere cognizione della stagione non è motivo di stress, ma pensare di essere stato abbandonato trovandosi in una stanza da soli per cinque minuti o sapere di potersi dimenticare di bere o mangiare, ciò invece può scatenare paura, agitazione e ansia.

Alzheimer e disorientamento: come affrontarlo

Quando siamo disorientati abbiamo bisogno di una guida. Lo sappiamo bene, tutti abbiamo fatto esperienza di arrivare in un luogo sconosciuto e dover chiedere aiuto – che fosse a una mappa o una persona. Avere qualcuno (o qualcosa) che ci può indicare la strada, dà sicurezza. Ecco allora, che la prima cosa che dobbiamo fare con una persona affetta demenza è proprio darle sicurezza. La persona si sentirà subito più al sicuro sentendosi dire che non ci sono pericoli e che non si deve preoccupare. Questo rasserena di più delle semplici informazioni che potremmo darle, spiegando dov’è e che ore sono, per esempio. Rassicurare è la parola che dobbiamo sempre tenere a mente.

Calcolare il tempo per una persona disorientata è davvero difficile e anche per noi spiegarlo diventa complicato. Frasi come “è mezzogiorno” oppure “andiamo tra 10 minuti” non hanno senso per persone affette da Alzheimer. Ha senso piuttosto utilizzare il progresso di certe cose che accadono in casa per spiegare il passaggio del tempo: la fine di un programma televisivo, il ciclo di una lavatrice, una clessidra o la fine della cottura di qualcosa in pentola.

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