
Le convulsioni comportano movimenti bruschi e involontari e possono colpire i pazienti affetti da demenza. In caso di convulsioni occorre mettere il paziente in sicurezza e aspettare che passino autonomamente
“Le convulsioni consistono in contrazioni brusche, involontarie e non controllabili dei muscoli scheletrici. Non rappresentano di per sé una malattia, ma la manifestazione di alterazioni dell’attività cerebrale provocate da diversi tipi di stimoli. Le convulsioni possono essere associate a epilessia, infezioni, tumori cerebrali, disturbi del metabolismo, traumi, intossicazioni, alcolismo e assunzione di farmaci e droghe.
Queste brusche contrazioni possono colpire anche i malati di Alzheimer. È bene sottolineare che le convulsioni non consistono in una nuova disfunzione, ma possono essere bensì una conseguenza della demenza.
Alzheimer e convulsioni: l’importanza di mantenere la calma
È più che scontato immaginare che il verificarsi di questi episodi possa spaventare e lasciare tramortiti anche i caregiver, soprattutto la prima volta in cui si trovano a gestire una situazione di questo tipo. Il primo fondamentale consiglio che desideriamo darvi è di mantenere la calma: per quanto spaventose queste crisi possono essere gestite da ciascuno di noi, vediamo come attraverso alcuni utili consigli.
Come gestire le convulsioni causate dall’Alzheimer
Le convulsioni devono fare il loro corso e non bisogna assolutamente provare a bloccarle, ma semplicemente mettere in sicurezza il soggetto colpito, facendo in modo che durante gli incontrollabili movimenti che le caratterizzino non si ferisca. Non inseriamo nella bocca del soggetto un cucchiaio o simili, ma cerchiamo invece di accompagnare la persona su una poltrona morbida oppure a terra per farla sdraiare, avendo cura di sgomberare l’ambiente circostante da mobili o oggetti con cui potrebbe entrare in contatto e farsi male. In secondo luogo allentiamo gli indumenti, permettendo così maggiore libertà di movimento. Qualora avessimo l’impressione che il malato non respiri o non respiri correttamente solleviamogli delicatamente il mento e spingiamogli indietro la fronte, in modo che le vie aeree siano libere. In caso di saliva intorno alla bocca, ruotiamo la testa da un lato, in modo che questa possa fuoriuscire.
Rassicuriamo il malato
Attendiamo che la convulsione termini e cerchiamo di gestire al meglio lo stato d’animo del malato. Alcuni pazienti vivono con spavento questi episodi, altri con ansia, altri non ricordano quanto appena vissuto, altri ancora subito dopo l’episodio si mostrano particolarmente irritabili. Cerchiamo come sempre di mantenere un atteggiamento positivo e accogliente e di essere rassicuranti.
Contattiamo il medico curante
È bene confrontarsi con il medico curante e raccontargli l’episodio vissuto, in modo che possa eventualmente consigliare dei farmaci o altri accorgimenti per evitare il ripetersi delle convulsioni. Mantenere i contatti con il medico è sempre importante, non solo dopo la prima volta: tenerlo al passo gli permetterà di aggiornare la diagnosi e valutare il ripetersi degli episodi.