
L’aprassia indica l’incapacità di compiere correttamente alcuni movimenti volontari anche attraverso l’impiego di oggetti e di eseguire attività motorie. È una condizione causata dalla malattia di Alzheimer.
La malattia di Alzheimer viene definita in tanti modi, fra i tanti è chiamata anche “malattia delle 4 A” a causa dei sintomi che possono essere raggruppati sotto quattro categorie, tra cui l’aprassia.
Amnesia, afasia, agnosia e aprassia. Nell’amnesia rientra il sintomo più riconosciuto della malattia, ossia la perdita di memoria. Con afasia si intende invece l’incapacità di comunicare. L’agnosia è la condizione di smarrimento provata dalle persone affette d’Alzheimer che non riescono a identificare gli stimoli e a riconoscere le persone.
Aprassia, che cos’è?
Con la parola aprassia, invece, si indica la perdita della capacità di compiere atti volontari e finalizzati. Ciò può accadere nonostante le funzioni motorie siano ancora disponibili.
Per esempio può capitare che la persona sia in grado di muoversi e di camminare autonomamente, ma non riesca ad aprire una porta, ad accendere la televisione o a lavarsi i denti.
L’aprassia è un disturbo neuropsicologico direttamente correlato a deficit di movimento, sia in termini di pianificazione che di programmazione motoria: in altre parole, il paziente aprassico non è in grado di eseguire gesti precisi o movimenti volontari privi di significato. E la maggior parte delle volte il paziente non è nemmeno cosciente della sua incapacità.
Aprassia, le cause
Il morbo di Alzheimer non è l’unica causa dell’aprassia nelle persone: ne possono soffrire anche i malati di Parkinson o può insorgere a seguito di un ictus, per esempio. Tante possono essere le cause e quando ci si accorge che un proprio caro non riesce a compiere le normali attività quotidiane bisognerebbe chiedere il parere e l’intervento di un medico.
I sintomi dell’aprassia
L’aprassia colpisce più di frequente i muscoli delle braccia, meno quelli delle gambe e del viso. I sintomi più comuni dell’aprassia che dovrebbero farci venire il dubbio che il nsotro caro ne soffra sono:
- Cambiamenti nella gestualità;
- Incapacità di completare un movimento o un’azione;
- Sostituzione di un movimento con un altro, il più delle volte incomprensibile;
- Ripetizione di uno stesso gesto;
- Scoordinamento temporale: il malato non ricorda la sequenza corretta di movimenti per portare a compimento un’azione;
- Il soggetto affetto da aprassia utilizza la mano o le dita come se fossero l’oggetto da afferrare.