
Dieci step da affrontare quando qualcuno che amiamo comincia a manifestare problemi di memoria, sapendo che una diagnosi precoce può aiutare molto
Sarà capitato a chiunque di noi di dire (o sentirci dire) da un familiare o un amico stretto: “C’è qualcosa che non va?”. Non servono parole né manifestazioni di dolore o disagio, quando siamo molto in confidenza con le persone, quando le conosciamo profondamente, ci accorgiamo subito dei cambiamenti.
E quando succede, dovremmo farci caso… e fare qualcosa. Quando notiamo dei cambiamenti in amici, familiari o altre persone vicine a noi – in particolare se si tratta di cambiamenti nella memoria, nel pensiero o nel comportamento – dobbiamo agire immediatamente. Anche se è difficile sapere cosa fare o cosa dire. È naturale essere incerti o spaventati su come offrire supporto, perché in fondo sappiamo che questi cambiamenti potrebbero essere il segnale di un problema di salute e forse anche grave. Ecco allora una piccola guida di 10 step da seguire per sentirsi supportati dovendo affrontare cambiamenti nel modo di essere e di comportarsi di un nostro parente.
Alzheimer: affrontare i problemi di memoria di un nostro parente
- Valutiamo la situazione
Chiediamoci: quali cambiamenti notiamo nella memoria, nel pensiero o nel comportamento? Cosa sta facendo di diverso, o di fuori dall’ordinario, che ci causa preoccupazione? - Chiediamoci cosa sta succedendo?
Varie condizioni possono causare cambiamenti nella memoria, nel pensiero e nel comportamento. Quali problemi di salute o di stile di vita potrebbero essere un fattore? Per esempio, stress familiare o problemi di salute come il diabete o la depressione. - Informiamoci
L’Alzheimer è una malattia di cui si sa ancora poco. La cosa più importante da fare è iniziare a documentarsi, a informarsi, conoscendo l’importanza della diagnosi precoce (puoi leggere qui il perché). - Qualcun altro ha notato i cambiamenti?
Potremmo pensare di esagerare o di sbagliare a valutare alcuni comportamenti: chiediamo allora ad altri amici e familiari se abbiamo notato dei cambiamenti e quali. - Comunichiamo
Fare finta di niente o evitare il problema non è mai la soluzione. Parlare con il nostro parente che manifesta cambiamenti non è solo importante, ma deve essere fatto. Se non ce la sentiamo, possiamo chiedere a qualche altro membro della famiglia o a un amico di aiutarci o di farlo al posto nostro. In generale comunque, per non far sentire a disagio la persona, sarebbe meglio una conversazione a due. - Non aspettare
Prima parliamo e meglio è. Consideriamo però anche di mettere a proprio ago il nostro caro, scegliendo un momento e un luogo adatto - Cosa dire?
Per cominciare la conversazione si possono usare frasi come: “Ho notato un cambiamento, sono un po’ preoccupato. Hai notato anche tu qualcosa? Sei preoccupato?” oppure si può essere più specifici, parlando di un episodio e chiedendo se si ricorda di aver agito similmente in un’altra occasione. Se abbiamo più timore e vogliamo essere meno diretti possiamo iniziare con un semplice “Come ti senti ultimamente” cercando comunque di arrivare al nocciolo della questione e facendo notare che abbiamo notato qualcosa di diverso. - Fissiamo una visita con il medico
E offriamoci di accompagnare il nostro parente. In questa fase dobbiamo dimostrare e offrire il massimo sostegno sia con le parole sia con i fatti e la nostra presenza. - Insistiamo
Se il primo tentativo non avesse funzionato, non lasciamo cadere nel vuoto la situazione. Riproviamoci, cercando di capire cosa non ha funzionato la volta precedente e prevedendo qualcosa di diverso. - Chiediamo aiuto
Alle associazioni del territorio, alle istituzioni, ai nostri amici, ma soprattutto al nostro medico. La prima persona a cui ci dobbiamo rivolgere è sempre il dottore di base che ci potrà indirizzare verso uno specialista e le strutture più adeguate.